I PUNTI SFAVOREVOLI DELLO STADIO A REGGIO
Non c'è motivo di celare il fatto che il principale problema dello Stadio Giglio è che non sarà mai la casa del Sassuolo e dei suoi tifosi. È una situazione surreale il fatto che il Sassuolo sia l'unica squadra a possedere uno stadio di proprietà in una città diversa da quella dove ha sede.
È comprensibile che, appena promossi in Serie B e successivamente in Serie A, si avesse la necessità di uno stadio pronto per disputare il campionato, questo non è un caso isolato nel calcio di oggi. Il Cagliari, ad esempio, ha giocato le sue partite casalinghe a Trieste durante la ristrutturazione del loro stadio nell’anno 2013, e il caso dello Spezia, che si era trasferito a Cesena per le prime partite casalinghe nell’anno della pandemia, o dell'Atalanta, che ha utilizzato lo stadio di Reggio Emilia aspettando che i lavori del Gewiss Stadium venissero a termine in modo tale da adeguarsi alle norme per le competizioni UEFA.
Questo è solo uno dei problemi dell'impianto, ma la notizia che fa più scalpore è il fatto che sono stati spesi più di 18 milioni di euro per l'acquisto e l'ottimizzazione dello stadio di Reggio, cifra che permetterebbe al Brescia Calcio di costruire un nuovo stadio da 16 mila posti, ampliabile fino a una capienza di 20 mila posti.
Inoltre, il Sassuolo ha registrato un trend negativo di abbonamenti col passare degli anni, infatti è passato da 7795 abbonati nel 2013/14 (primo anno di Serie A), grazie all'entusiasmo della categoria, ai 6500 di quest'anno.
Dunque, sorge naturale una domanda: come mai una società che milita da 10 anni in Serie A, dona e ha donato al calcio talenti del calibro di Berardi, Locatelli, Scamacca e Raspadori, non riesca a riempire nemmeno metà dello stadio, ad eccezione delle partite contro le cosiddette big?
Una delle molteplici risposte è sicuramente il fatto che una grande città come Reggio tifa, oseremmo dire giustamente, la Reggiana. Inoltre, facendo caso alle persone che popolano lo stadio ogni domenica, una bella porzione di essi abita nei pressi di Reggio Emilia, e perciò l’attaccamento ai colori NeroVerdi e alla città di Sassuolo è veramente scarso.
Il Sassuolo Calcio dovrebbe concentrarsi maggiormente sul coltivare un legame nutrito e saldo con la propria città/comunità e, soprattutto, con i propri tifosi.
Come vi diremo a breve, la costruzione di uno stadio potrebbe essere un'ottima occasione per fare ciò, ma la situazione attuale non favorisce questa ipotesi.
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L'INQUINAMENTO E GLI ASPETTI AMBIENTALI
Per quanto riguarda invece l’inquinamento atmosferico, numeri alla mano, il Sassuolo Calcio porta allo stadio in media 13.956 spettatori (tenendo conto dei sostenitori ospiti) e di questi circa il 50% proviene da Sassuolo e zone limitrofe che si dirigono ogni volta a Reggio Emilia.
Tutto questo tenendo conto che, secondo alcune stime, un’auto che percorre il tratto Sassuolo-Reggio Emilia e Reggio Emilia-Sassuolo, emette circa 12kg di CO2 nell’atmosfera, oltre a sostanze inquinanti come monossido di carbonio e ossidi di azoto e particolato fine. Inoltre, la promozione di alternative alla mobilità privata, come la mobilità ciclabile e pedonale, potrebbe ridurre il traffico e l'inquinamento stesso.
In conclusione, essendo Sassuolo situato in Emilia Romagna, una delle regioni italiane più inquinate d’Europa, questo progetto rappresenterebbe un’opportunità unica per la Città di Sassuolo e i suoi cittadini, di avere una struttura completamente verde e sostenibile in una zona che presenta un alto livello di inquinamento.
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Dati forniti da: https://www.stadiapostcards.com/A22-23.htm
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